da NT – Beauty Marketing di maggio 2011

disponibile anche in versione pdf

GIOCARE D’ANTICIPO

A partire dai trent’anni di età, la pelle comincia a manifestare i primi segni di ‘cedimento’. Ecco i consigli del medico per aiutare il pubblico del centro a ‘invecchiare bene’

Riprendendo l’argomento affrontato nello scorso numero, ovvero come valorizzare al meglio la collaborazione tra medico e operatore estetico, a seconda della fascia di età della clientela, Stefanos Vourtsis, Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica, dopo aver considerato il pubblico ‘under 30’, si rivolge al target 30/45.

OPPORTUNITÀ CONCRETE

Assidua frequentatrice di centri estetici e Istituti di bellezza, la clientela ‘matura’ rappresenta, senza ombra di dubbio, una tipologia molto interessante per l’operatrice. Complice la comparsa dei primi segni di invecchiamento cutaneo, più o meno evidenti, questa fetta di pubblico, se trattata con competenza e professionalità dall’estetista, non faticherà a fi delizzarsi al centro. “Quando prendiamo in esame questa categoria di persone – precisa Vourtsis -, è fondamentale che l’estetista valuti che, soprattutto per quanto riguarda la clientela femminile, è necessario intervenire per tempo, con manualità e trattamenti corretti e concordati con il medico, per cercare di rallentare il più possibile il naturale processo di invecchiamento epidermico”. Aiutare donne e uomini a ‘frenare l’incedere del tempo’ è di fondamentale importanza.

“Contrastare gli inestetismi dell’età è importante anche a livello medico – puntualizza lo specialista -. Per fare qualche esempio, è proprio quando le rughe non sono ancora evidenti che è più opportuno procedere con riempitivi a livello del tradizionale solco naso/labiale, con minimi interventi volumizzanti per dare turgore alle labbra e con leggeri dosaggi di botulino per distendere la cute del volto e cercare di fermare, o almeno rallentare in modo effi  cace, la comparsa di solchi e segni più profondi”.

IN ISTITUTO

Correggere i primi segni di invecchiamento equivale a prevenirne e rallentarne l’avanzamento. “Di conseguenza – conclude  Vourtsis – l’estetista deve mutare il tradizionale atteggiamento, volto a proporre interventi antiage a eff etto urto solo alle clienti mature e cominciare a eff ettuare trattamenti elasticizzanti, ammorbidenti e tonifi canti anche alle persone ancora giovani, a partire dai trent’anni di età. Quindi consiglio sia massaggi e manualità con prodotti cosmetici specifi ci, da alternare a peeling più o meno profondi, sia l’impiego di apparati a uso professionale dall’azione spianante e illuminante, come radiofrequenza, ossigenoterapia e/o luce pulsata. Quest’ultima, infatti, si rivela molto valida sotto il profi lo della foto stimolazione della pelle. Questo trattamento garantisce il miglioramento, nel lungo periodo, della qualità cutanea e contribuisce a eliminare macchie scure e segni epidermici”.

 

di Silvia Chiarito