da NT – Beauty Marketing di marzo 2011

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LAVORARE SUI SEGNI DEL TEMPO.Quando si parla di trattamenti viso, le possibilità di collaborazione tra medico ed estetista sono numerose e proficue

Protagonista del nostro aspetto esteriore, il volto è da sempre oggetto di cure e attenzioni da parte del pubblico di ogni età: se le donne cercano un viso tonico e giovanile, anche gli uomini hanno ormai imparato a desiderare un aspetto sano e riposato. Gli interventi di chirurgia estetica finalizzati a soddisfare le esigenze contemporanee sono molteplici, dai tradizionali e intramontabili antiage a quelli messi a punto per sconfiggere altri inestetismi quali macchie cutanee, svuotamento dei volumi ed eliminazione di borse e occhiaie. Abbiamo chiesto al dottor Stefanos Vourtsis, specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica, un parere sulle concrete opportunità di collaborazione con gli operatori estetici in materia di ‘trattamenti per il viso’.

UNA RACCOMANDAZIONE IMPORTANTE

Dopo aver sottolineato che le occasioni di partnership sono davvero numerose, purché le estetiste indirizzino il proprio pubblico solo presso gli ambulatori di chirurghi seri e di comprovata fama e, nelle fasi successive agli interventi, si attengano in modo puntuale al consiglio dei medici. “Riguardo ai trattamenti viso non chirurgici come peeling profondi – spiega Vourtsis -, ho spesso notato una certa reticenza da parte delle operatrici nel consigliare alla clientela qualche seduta presso un ambulatorio chirurgico. Questo atteggiamento, fortunatamente sempre meno diffuso, è sbagliato. Poiché i trattamenti medici, per loro natura, esplicano un’azione più decisa a vantaggio dell’epidermide, garantendo risultati a spettro più ampio rispetto a quanto è possibile ottenere in cabina, l’operatrice non deve temere di perdere la clientela. Al contrario, deve valutare che una persona soddisfatta saprà riconoscere l’utilità del suggerimento ricevuto e apprezzare la professionalità del Centro estetico di riferimento, cui si fidelizzerà per le fasi di preparazione e mantenimento dei risultati”.

PRE E POST IN ISTITUTO

Prima di affrontare ogni tipo di trattamento al viso – dalle infiltrazioni, al laser, a quelli che prevedono l’impiego di acidi – è essenziale preparare la cute con una pulizia profonda. Altrettanto valide, secondo il medico, sono maschere e massaggi effettuati con l’impiego di cosmetici elasticizzanti, anche in combinazione con apparati a uso estetico, utili per predisporre l’epidermide al successivo intervento chirurgico. “La parte di preparazione presso il Centro estetico – precisa Vourtsis – è strettamente collegata al tipo di intervento cui la cliente intende sottoporsi. Per i peeling sono consigliate alcune sedute di trattamento che prevedano l’impiego di applicazioni di acido glicolico in bassa percentuale, mentre per i laser vanno molto bene maschere e protocolli depigmentanti”.

Le medesime opportunità di collaborazione valgono anche nelle fasi immediatamente successive agli interventi di chirurgia estetica. Lo sostiene Vourtsis, dopo aver ribadito che un mantenimento costante presso l’Istituto di bellezza è il segreto per prolungare e potenziare i benefici ottenuti con l’aiuto della medicina.

“Anche nei casi di interventi semplici e non invasivi – afferma il medico -, come per esempio le infiltrazioni vitaminiche, indicate per ridare tono e vivacità a epidermidi stanche e stressate, un programma estetico rivitalizzante che preveda l’applicazione costante di cosmetici a base vitaminica si rivela senza dubbio un ottimo complemento. Ciò vale a maggior ragione dopo le infiltrazioni di acido ialuronico, sostanza di per sé efficace nel richiamare acqua. È evidente che ogni tipo di trattamento effettuato sulla cute del volto, con l’impiego di gel e creme contenenti acido ialuronico e altri attivi idratanti, si rivela determinante per intensificare, notevolmente, l’effetto delle infiltrazioni che, tra l’altro, si manifesta in modo crescente con il passare delle settimane”.

Il mantenimento in Istituto deve essere proporzionato, per numero di sedute e intensità dei trattamenti, all’età della cliente. “In materia di invecchiamento cutaneo – conclude lo specialista  – è molto importante cominciare a seguire le clienti a partire dai 30 anni di età. È questo il target di pubblico più interessante perché, se supportato dal consiglio professionale della propria estetista, sarà quello che invecchierà meglio. È sempre utile ricordare alle persone che la pelle va allenata, un po’ come il fisico in palestra e, quindi, sottoposta a trattamenti estetici con l’impiego dei cosmetici indicati secondo il caso, cominciando con molto anticipo rispetto alla comparsa di rughe e segni di espressione evidenti. Solo in questo modo è possibile garantire alla propria clientela un invecchiamento rallentato e ritardare l’insorgenza di inestetismi che una volta comparsi sono difficili da debellare completamente”.

di Silvia Chiarito